Interventi di
Valentino Campo
Mari Correa
Luigi Fabio Mastropietro
Antonio Picariello
sabato 12 novembre 2011 ore 18:00
Auditorium del Liceo scientifico “Romita”, via Facchinetti Campobasso
ore 18,30 apertura della mostra
ore 18,45 Il mondo è la sua ombra
racconto di un’iconurgia
a cura di Mari Correa e Luigi Fabio Mastropietro
ore 19,15 presentazione della mostra
Antonio Picariello – critico d’arte
Valentino Campo – direttore responsabile AltroVerso
Luigi Fabio Mastropietro – direttore editoriale AltroVerso
scarica il pdf Racconto di un’iconurgia
IL 5 AGOSTO ALLE ORE 18,30
SI INAUGURA LA MOSTRA DEL MAESTRO MARIO SERRA
NEI LOCALI DELLA SCUDERIA E DELLA X GALLERY
DI VILLA ZAPPONE DI LARINO
LA MOSTRA RESTERA’ APERTA FINO AL 31 AGOSTO 2010.
LA MOSTRA CURATA DAL CRITICO D’ARTE ANTONIO PICARIELLO
PRESENTERERA’ PER L’OCCASIONE DIECI VOLUMI DELL’ARTISTA DAL TITOLO SPIRITUAL PAINT
NELLA SERATA IN CONCERTO ALDO FERRANTINI (FLAUTO) E MARIO MUCCITTO (FISARMONICA)
La «generazione degli anni Dieci», quegli autori che hanno pubblicato i libri significativi in questo scorcio del nuovo millennio, è una generazio ne particolarmente sfortunata.[…] si assiste ad una presa di distanza, ad una estraneità nei confronti di una riforma che intendeva in trodurre surrettiziamente un genere di «scrittura» poetica paradigmatica. Quello che viene abbandonato e disconosciuto è il concetto feticizzato del «quotidiano» e l’adozione del linguaggio piccolo-borghese.
Capita così che in un autore significativo della nuova generazione come Valentino Campo si rinvenga il contrario di un linguaggio piccolo-borghe se, un quotidiano de-quotidianizzato e de-poeticizzato, un contesto am bientale straniato e irriconoscibile, un «quadro» vulnerato e incidentato, con una versificazione che slitta a sintagmi e a spezzoni, sulla misura del frammento o del microframmento, come se la zattera significazionista fosse stata crivellata dai colpi delle scritture desultorie appoggiate su ciò che nel novecento veniva indicato come significante di un significato sfuggente ed elusivo.[…] Così, a Valentino Campo non resta altro che ripartire dalla «Quarta guerra sannitica» (quella che non è stata mai combattuta, la strenua resistenza opposta dai sanniti alla omologazio ne culturale ed ideologica dei «romani»); oppure dalle «Epifanie», (quel le epifanie che si aprono come lacerazioni nel tessuto del «quotidiano» decontestualizzandolo); attraverso una severa scrittura che procede per straniamento e dis-locamento del discorso poetico in una procedura che obbliga il poeta a transitare in un sentiero altamente problematico e sti listicamente «instabile». Un cammino olistico e un solipsismo stilistico tipico della globalizzazione e della sopraggiunta stagnazione, quasi che nell’epoca del digitale terrestre, degli aviogetti invisibili e dei treni su perveloci non fosse possibile, per i poeti, che procedere con le stampelle e i lapsus di un linguaggio deturpato e denaturato, conservato in frigorife ro, e sbrinato improvvisamente per una interruzione di energia elettrica.
dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa
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