Archivio per leonardo bonetti

Una storia immortale, di Leonardo Bonetti

Posted in 2013, Roma with tags , , , , , , , on 29 novembre 2013 by iram17

Questo libro è per il lettore una vera sorpresa, perché deve essere stato una sorpresa per chi l’ha scritto.

Come un animale impastato di aria e di sale, il libro respira il respiro delle tue mani e finisce per innervarsi sulla tua fronte come l’occhio di uno scarabeo d’argento. Sarà difficile che questo racconto muoia come tutti gli altri nella discarica pneumatica di una letteratura condannata alla parodia di se stessa. “Una storia immortale”, come un veleno sottile ma tenace, si mischierà con il tuo sangue e ne cambierà per sempre il colore.

Già la cover appare aliena nella sua vittoriana familiarità. Con quel cielo che sembra uscito dal trip di un pittore espressionista e le due figure appena ritagliate dalla luce in tralice della fine, si rivela come una installazione estrema. L’ultimo ready-made di un pazzo unto da Dioniso. Un memento mori o un testamento della dissolvenza. O forse solo una di quelle fotografie che nelle scene madri dei film si sciolgono nel morso della vampa.

A ben guardare, in questa immagine le due figure non ci sono. Appiattite sul fondale corrugato del nulla, sono già state spazzate via dal vento della parola e hanno lasciato sulla carta solo l’aura del dolore. Il dolore eccentrico di due vite concentriche. Avvitate l’una dentro l’altra nella banalità del male.

In queste pagine c’è solo la parola sovrana che insegue la cristallina perfezione della propria vibrazione. In questa storia immortale, Sebastiano e Blaniĉka non sono. Non esistono al di là del loro negativo perfetto. Non sono i protagonisti di una finzione letteraria. Non sono i personaggi di un romanzo postmoderno. Non sono l’invenzione allegorica di una umanità allo stremo. Non sono gli esangui fantasmi del solito noir votato alla rassicurazione filosofica.

Loro due e tutti gli altri, i morti e i vivi, e la natura abbagliante della montagna e la luce luciferina di Roma e l’eco lacerata della terra di Bucovina, sono la letteratura stessa che chiede conto alla finzione. E sono l’umanità che chiede conto alla letteratura del suo compito. Incarnando la radice di un gesto antico da sempre levato, Sebastiano e Blaniĉka sono la storia che mai finirà.

30 novembre 2013

Luigi Fabio Mastropietro

Una storia immortale, di Leonardo Bonetti

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Racconto d’Inverno [Teatro Misa – Arcevia 2009]

Posted in Art and Music, Teatro Misa with tags , , on 22 Maggio 2010 by iram17

Prosegue la tournée di Racconto d’inverno nei teatri italiani

Il Teatro Misa,  gli ArpiaAltroVerso

presentano lo spettacolo

Racconto d’inverno

Sabato 18 luglio 2009 – ore 21,00 –

Teatro Misa – Corso G. Mazzini, 67 – Arcevia (AN)

Fabio Mastropietro Fabio Mastropietro

Leonardo Bonetti

Leonardo Bonetti

Il Corpo di Dioniso, Denis Brandani

Posted in Art and Literature with tags , , , on 1 settembre 2009 by iram17

Non vedrò mai il dio in faccia.

Ma non importa più, ormai.

Ho sentito la sua musica

e posso respirare il suo fiato dentro di me

(Denis Brandani)

Il corpo di Dioniso

Racconto d’inverno è un romanzo e un’opera musicale. Generati dallo stesso autore, il racconto letterario e quello musicale portano lo stesso nome. Sono come gemelli omozigoti. Fecondati dallo stesso uovo, mostrano geni culturali uguali.

In realtà, penso che non ci sia differenza tra il Racconto d’inverno letterario e quello musicale, perché entrambi sono una bussola che mi guida nel labirinto cieco di questa esistenza. Un sestante, per misurare l’angolo di elevazione della mia coscienza sull’orizzonte limaccioso di questa incarnazione. Racconto d’inverno, come un sestante, fa combaciare lo specchio dei miei sogni con lo specchio della realtà, sottraendo la deriva nel quotidiano della mia mente.

Quando leggo della fuga rosso sangue del protagonista, penso che Racconto d’inverno sia stato scritto da sempre. Penso che sia stato cantato ancora prima della scrittura. Salmodiato dalle voci dei morti del mondo prima di affondare la faccia nella terra. Prima di passare la soglia in fiamme del monte Horeb.

E allora vedo che il fuggiasco e il bambino-guida e la giovane donna sono la stessa persona. Condannata a girovagare nel labirinto di specchi e chimere di Cnosso. Sono il Minotauro che vive nel sottosuolo allagato della mia coscienza, perchè Racconto d’inverno è la cabala visiva del Minotauro prigioniero di se stesso.

E come il Minotauro comincio a vedere sigilli di fuoco impressi sulle porte di piombo. Comincio a udire suono di passi nelle gallerie deserte. Voci che si rincorrono nella mia testa. Gli occhi velati di cenere e lacrime, vedo tutti i colori del mondo. I colori del deserto e delle città di sabbia. Il muto colore della tormenta e il suono trasparente della pioggia sul roveto. Come il Minotauro braccato, ho in bocca il sapore nero della guerra. Un freddo che non è di questa vita mi brucia le ossa. E mi nutro dei pochi sogni che riesco a catturare. Sotto i miei piedi, nel letto della terra scorreva un fiume. Ora c’è solo il suo canto. Dove era l’uomo, ora solo un’impronta di polvere. Un’orma opaca.

Le mie dita sfiorano la corteccia dell’ultimo larice e i miei occhi lo sentono respirare e il sale sulla lingua mi dice che il mio viaggio sta per finire. Come il fuggiasco di Racconto d’inverno, sono giunto nella terra della pietra lunare inseguendo l’orizzonte. Sono nato nella casa delle Madri, nel fondo di quel mondo che ha spento le stelle prima che io nascessi.

Come Cristo scacciato da Dio, la mia fronte gronda sangue e le mie mani si sono indurite come quelle dei morti. Domani il mio cuore diserterà da me. E allora, dovunque mi trovo, sulla roccia della montagna o sull’asfalto di una città perduta, mi siedo di spalle alla luna.

Per i miei figli lontani o per i figli che non ho mai avuto o forse solo per me stesso, comincio a raccontare. Accendo un fuoco perché il mio racconto si nutra e le bestie si mantengano fuori del cerchio. Sento già arrivare i miei demoni in punta di piedi e unirsi al cerchio in silenzio. Adesso che il sole è tramontato e la casa è vuota, posso ricordare i loro nomi. Nominarli uno ad uno e recidere uno ad uno tutti i fili che mi legano a questa vita.

Non è strano che si possa dormire mentre la luna attraversa il cielo?

Mentre il mondo soffoca, resto zitto. Acquattato tra le coltri iridescenti del tramonto, aspetto. Aspetto che arrivi, trascinandosi sulla rena bagnata, le scarpe di stracci, incatenato per il collo all’infermiera bendata. Aspetto di vederlo cadere in ginocchio e ridere in faccia al mare, più forte del suo mugghiare. Aspetto di vedere il disertore di Racconto d’inverno tagliare quella luce così dolce e nera. Aspetto di vedere le crepe nei suoi occhi per cogliere il corpo del dio che si muove. Ma il dio si nasconde nella sua lingua gonfia di annegato e viene fuori sempre alle mie spalle.

Non vedrò mai il dio in faccia. Ma non importa più, ormai. Ho letto il suo libro. Ho sentito la sua musica e posso respirare il suo fiato dentro di me.

Denis Brandani

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Cos’è Racconto d’inverno?

Backstage in Arcevia con gli Arpia – Teatro Misa

Posted in Art and Literature, Art and Music, Teatro Misa with tags , , on 9 luglio 2009 by iram17

Backstage Teatro Affabulazione – Ostia (Roma) 2009

Posted in Art and Music, Roma, Teatro Affabulazione with tags , on 6 luglio 2009 by iram17

RACCONTO D´INVERNO al Teatro Affabulazione 2009

Posted in 2009, Art and Music with tags , , , , , on 6 giugno 2009 by iram17

06/06/2009 OSTIA (RM).

TEATRO AFFABULAZIONE.
RACCONTO D´INVERNO.
Prosegue la tournée di Racconto d’inverno nei teatri italiani Il Teatro Affabulazione, gli Arpia e AltroVerso presentano lo spettacolo Racconto d’inverno Non vedrò mai il dio in faccia. Ma non importa più, ormai. Ho sentito la sua musica e posso respirare il suo fiato dentro di me (Denis Brandani)
Sabato 6 giugno 2009 – ore 21,00 – Teatro Affabulazione – Piazza Agrippa, 11 – Ostia (Roma)
Leonardo Bonetti: voce e chitarra
Fabio Brait: chitarra
Mari Correa: voce recitante
Paola Feraiorni: voce
Fabio Mastropietro: voce recitante
Aldo Orazi: percussioni

Leonardo Bonetti è nato a Roma nel 1963. Racconto d’inverno,
oltre ad essere il suo primo romanzo (Marietti 1820, 2009), 
è anche una lunga suite musicale (ARPIA,Racconto d’inverno, 
Musea Records, 2009). 
www.leonardobonetti.it www.arpia.info
Info e prenotazioni: www.arpia.info    E-mail: arpia@arpia.info
Teatro Affabulazione - Piazza Agrippa, 11 - Ostia (Roma) Telefono 06 5690475

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Gli Arpia, Aldo – Fabio – Leonardo

Posted in Senza categoria with tags , on 6 aprile 2000 by iram17

ARPIA