Estratti da L’Arte di scavare pozzi:Epifanie private e Angelica, di Valentino Campo
sezione prima
IL NERO DELLA TERRA
Epifanie
Domenica delle Palme
Vidi, lo vidi
il nero della seppia
nel nero che recide
l’ombra dal suo doppio.
Persi la rotta nel timpano
del fiume,
gettai alla riva
all’ansa la mia voce,
al luccio chiesi
l’aria dei suoi bronchi
il filamento nel pantano;
all’onda resi
il sale dei miei anni.
Lunedì Santo
Ti so, ti sento,
ombra, mia presenza,
nel cavo dell’iride che sgrossa
il dalmata a nuoto nel trifoglio,
palla e fanciulla saldi al chiostro
stillano il miele dell’astro.
E tu ti celi nel cono
dei suoi dardi, nel midollo
delle cose, la schiena devo darti
se voglio il tuo perdono.
seconda sezione
DI LUCE IN LUCE
Angelica
*
La trinità si mosse
in un cono
di luce,
sazia di luce
si guardò intorno
in un’aria di mosche.
Dal basso
risaliva la corrente
di sterpi lavati
con l’acqua dei cani.
Ora che tutto stava
per compiersi
sentiva la scure
invocare il legno,
un ronzio d’incenso
benedire i suoi passi.
******
Angelica non parla,
dà la saliva
al nido delle tarme,
poi arriva al masso
dove il ramarro
dorme,
lo scuote, gli dà il cambio,
sale
per vedere il mare.
METEMPSICOSI
Primo movimento
Arginnide
Angelica, questo è il mio nome,
ombra che disponi l’ordito
e non ti fai vedere,
filo su filo
per placarti poi nel grido
delle mie ali.
…………………………
…………………………
Ma tu sai il mio nome,
lo tiene
l’occhio del ramarro,
sul dorso lo sento,
scaglia che beve
e raspa il pigmento.
E torno lì dove
non ero mai stata
sull’ara
da dove non mi sono
mai mossa.
ANABASI
Secondo movimento
Di luce in luce
fin dove traduce
la luce,
di cielo in cielo
m’involo;
sono e non sono
altro non fui
altro che Lui.
Non piangere la sventura - dice la poesia - poiché essa sarà cantata.
Canta la sventura - dice il poeta - poiché essa fu pianto.
Così Angelica è morte e il poeta forma della morte. E la poesia circonferenza
attorno al centro-vuoto. Questo centro-vuoto è l'ara-masso. Dove il ramarro prega.
Il ramarro è il poeta e il poeta è rettile come cervello rettile, sepolto e
custodito dalla pia mater. Qui giunge Angelica a scuotere il dormiente e dargli il cambio.
La poesia dice - o Angelica o poeta. Dice il poeta - io sono Angelica. Stefano Calzi
Valentino Campo è nato e vive a Campobasso dove insegna presso il Liceo Scientifico Statale “A. Romita”.
Dirige insieme a Luigi Fabio Mastropietro il “Quaderno internazionale di segni contemporanei AltroVerso”.
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